Si apre il 13 dicembre alle 17 il ciclo di incontri “Dialoghi sui legni”, organizzato a Manzano dal Cluster Legno Arredo Casa presso l’Innovation Platform ecodesign e sostenibilità, con il workshop dedicato alle specie legnose più sostenibili (e certificate) del futuro, non sempre già impiegate dal comparto in regione. Ne parlerà il perito del legno Gianni Cantarutti, curatore della xyloteca “Lignamundi” di San Giovanni al Natisone, confrontandosi con due esperti dell’ente certificatore FSC su come gli imprenditori possano assicurarsi un approvvigionamento responsabile. Altri tre appuntenti seguiranno nel primo semestre 2024.
La mostra sulle specie legnose e sulle colle
Presso l’Innovation Platform è stata allestita una mostra permanente di 30 specie legnose del mondo selezionate da Eco.is di Gianni Cantarutti provenienti da Europa, centro e sud America, nord America, Africa e Asia. All’esposizione si è aggiunta una sezione di tre moduli dedicate alle colle bio-based per bordatura e rivestimento grazie al contributo di Taka Srl e Durante Adesivi Spa. La mostra sarà continuamente aggiornata con nuovi materiali sostenibili e applicati al mondo del legno-arredo. “Presente a Brugnera, Udine e Manzano con le tre Platform su innovazione, imbottito ed ecodesign e sostenibilità, il Cluster conferma il suo ruolo di promotore della materia prima legno e delle sue filiere – commenta il direttore Carlo Piemonte – , facendosi parte attiva del processo di innovazione del comparto”.
Sostenibilità: legni esotici o legni friulani?
Quanto costa un abete locale? Voglio valorizzare prodotti validi a km zero? Per quale target di clientela? E’ davvero così impattante importare legni dall’estero? “La sostenibilità è un argomento complesso – spiega l’esperto di legni Cantarutti -. Buona regola sarebbe quella di individuare le specie certificate, a prescindere dell’ente certificatore. Al workshop dialogheremo infatti con FSC, che ha una visione d’insieme a livello mondiale e consente di accedere a una banca dati notevole. Scopo dell’incontro è di trovare alternative ai soliti legni, come il faggio, i frassino, la quercia. Quelli esotici, ad esempio, hanno subito una contrazione dei consumi perché molti acquirenti li collegano alla devastazione delle foreste tropicali e amazzonica. Siamo in un’economia globale in cui però esiste una certificazione, la quale garantisce non si distruggono selvaggiamente ecosistemi. Il Friuli Venezia Giulia, comunque è una regione forestale: vediamo quindi anche che cosa c’è nei paraggi”.